DOMANDE PAGINA 595

 1. In che cosa consiste la “natura” dell’Assoluto?

L’Assoluto è essenzialmente un risultato, che solo alla fine è ciò che è in verità. E appunto in ciò consiste la sua natura: nell’essere realtà, soggetto, divenire-se-stesso. 

Esso, nella sua prima e immeritata enunciazione, è soltanto l’universale.


2. In che senso parole come “divino”, “assoluto”, “eterno” non esprimono che “l’intuizione immediata che li concerne”?


Esse non esprimono affatto il contenuto determinato del Divino, dell’Assoluto e dell’Eterno, ma solo l’intuizione immediata che li concerne. Ciò che vale più di tali parole, si tatti pure soltanto del passaggio a una proposizione, contiene un divenire altro che dev’essere ripreso: è una mediazione.


3. Da che cosa deriva il “timor panico” per la mediazione?


Esso deriva dall’ignoranza sulla natura della mediazione e dalla stessa conoscenza assoluta. La mediazione non è alto che che l’autouguaglianza che si muove da se stessa, è la riflessione entro sè, il momento dell’Io essente-per-sè, è la negatività pura: abbassata alla sua astrazione pura, la mediazione è il puro e semplice divenire.


4. In che senso “l’inizio è la fine”?


Esso equivale a dire che il reale è identico al proprio concetto solo perchè l’immediato, in quanto fine, ha al proprio interno il Sè, la realtà pura. Il fine attuato, il reale esistente, è infatti movimento e divenire pienamente dispiegato: a tale inquietudine è appunto il Sè. 

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